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Le stesse info sono pubblicate nella pagina ufficiale del progetto: https://linktr.ee/sentieridelfinalese
"Sentieri del Finalese" è un progetto a cui hanno partecipato 12 Comuni del Ponente Savonese e dell'Alta val Bormida, finalizzato alla valorizzazione della rete escursionistica e dei collegamenti ciclopedonali, per una mobilità più sostenibile. I Comuni partecipanti sono i seguenti: Finale Ligure (capofila), Bardineto, Boissano, Calice Ligure, Calizzano, Giustenice, Orco Feglino, Osiglia, Rialto, Toirano, Tovo San Giacomo, Vezzi Portio.
I percorsi sono stati selezionati dalle Amministrazioni ed inseriti in un progetto unitario, con la valutazione delle criticità e degli interventi da eseguirsi, l'affidamento e la gestione dei lavori. I percorsi di carattere escursionistico sono stati dotati di segnavia ed iscritti alla Rete Escursionistica Ligure (REL). Il progetto, redatto a partire dal 2019, è stato finanziato su fondi PSR - GAL Valli Savonesi e si è concluso nel 2024.
L'autore non si occupa del monitoraggio dei percorsi, perciò questa pagina non riporta eventuali problemi di percorribilità, variazioni o temporanee interruzioni. Si raccomanda di avere prudenza: quando si effettua un percorso per la prima volta, considerare un tempo sufficiente a tornare indietro in caso di problemi; valutare le proprie capacità fisiche, tecniche e di orientamento; indossare sempre scarpe da trekking o da trail sui percorsi escursionistici.
Questa pagina è ospitata nelle pagine interne del sito www.serinus.it al solo scopo di renderla operativa online. I percorsi elencati sono stati scelti dalle Amministrazioni aderenti al progetto e non si tratta quindi di percorsi consigliati dall'autore. L'autore opera come Guida Ambientale Escursionistica organizzando escursioni: vedi il calendario.
Questa traversata può essere percorsa nei due sensi, raggiungendo la borgata della Selva con il sentiero che parte dal limite occidentale di Varigotti, o il Semaforo di Capo Noli dall'altopiano delle Manie; oppure può essere spezzata utilizzando varie stradine che arrivano a incrociarla (strada Vecchia, strada di Kien, strada del Pino, strada del Boriolo). Il percorso completo unisce il sentiero che corre a mezzacosta passando sotto alla Rocca du Lasca, un tratto di strada per Isasco, il sentiero "Balcone sul mare" ed il "Sentiero del Pellegrino", con spettacolari punti panoramici.
La Via delle Ville collega la Strada di fondovalle (Finalborgo - Calice) con la zona monumentale di Perti alto, passando per la cappella di San Bernardo e sopra alla contrada Boiga. A Perti alto incrocia la Strada Beretta, costruita nel 1666 per il passaggio di Margherita di Spagna: sfiorando il Castel Govone e il Forte San Giovanni, entra a Finalborgo attraverso la Porta Mezzaluna.
COLLEGAMENTI - Procedendo in senso inverso da Finalborgo a San Bernardo, ci si collega a Calice Ligure seguendo il fondovalle e la via Vecchia, oppure aggirando il versante ovest della Rocca di Perti per scendere a Campogrande (segnavia 2 quadrati rossi).
Questo antico percorso di collegamento è stato in gran parte ripreso dalla moderna viabilità asfaltata, ma il primo tratto corre in una zona tranquilla e ideale per una passeggiata. Da Porta Testa di Finalborgo si segue la stradina asfaltata per la frazione Aquila; in alternativa i pedoni possono seguire il tracciato che si origina dai lavatoi di Finalborgo, un po' sentiero e un po' stradina. Giunti comunque alla cappelletta in località Aquila si segue il corso del torrente e lo si attraversa su un ponte in ferro. Si segue il fondovalle (via Aquila) dove rimangono le tracce di opere irrigue per i terreni agricoli della valle. Dopo un ponte che riporta dall'altro lato, una salita ripida (via Aquila II) porta il località Colombara sulla Provinciale, che si segue fino a Feglino. In alternativa, proseguendo in piano su sterrata il percorso termina al laghetto sul torrente Aquila.
Questo antico percorso di collegamento è stato in parte ripreso dalla moderna viabilità asfaltata. La prima parte segue infatti la strada, per lo più dotata di marciapiede, fino alla zona industriale-commerciale; per evitare una strettoia, fa una deviazione sterrata a monte e si innesta sulla strada che ridiscende alle case di Perti basso, dove torna sulla strada principale. In corrispondenza del viadotto autostradale (contrada Boiga) risale su strada in cemento fino alla Via delle Ville e da qui ridiscende (in alternativa si può arrivare a San Bernardo e scendere da Via Cappelletta Nuova - vedere percorso Via delle Ville). Abbandonando per brevi tratti l'asfalto (solo pedoni e compatibilmente con lo sfalcio erba stagionale sul sentiero), si arriva sulla Via Vecchia di Calice, corrispondente all'antica viabilità poi sostituita dalla costruzione della prima strada carrettiera nel 1867. Lungo la via Vecchia si arriva al centro di Calice Ligure.
La Strada vecchia per Gorra è una storica via di comunicazione che parte dal nucleo originale di Perti basso. Passata la chiesa di San Lazzaro, il percorso sfiora l'autostrada e sale nelle campagne fino alla cappella sconsacrata di Santa Rosalia, al cospetto dei ruderi di San Bartolomeo. Svoltato a destra, dopo un breve tratto di stradina asfaltata si individua a sinistra una scaletta che diventa prima sentiero e poi ciottolato, subito prima di sbucare sotto ai portici di Gorra.
Da Calice in piazza IV Novembre si segue via Inomonte, che sale ripida tra le case; appena spiana, si prende il sentiero a destra che torna a salire, passa il rudere di una villa e le case della Costa, poi diventa sterrata e arriva al crocevia della Crocetta. Ignorando il Sentiero delle Rocche che prosegue in salita per la cima della Rocchera, si prende la sterrata che si inoltra nella valle del rio Carbuta e poco dopo si devia sul sentiero che scende a destra passando sopra alla Casa della Rocchera. Passati i ruderi della Rocchera vecchia ed il Ponte degli Alpini, si sale sul versante opposto a Canto di Sotto. Un breve tratto di asfalto porta a Carbuta; dopo un vicolo con archivolto, si torna nel bosco sbucando sulla stradina di Ca' de Raimondi, poco sotto l'area picnic di San Rocco di Carbuta.
Dalla contrada Berea si segue il sentiero diretto ad est verso la Crocetta. Ignorando il Sentiero delle Rocche che sale a sinistra alla Rocchera, si prende la sterrata che si inoltra nella valle del rio Carbuta e poco dopo si devia sul sentiero che scende a destra passando sopra alla Casa della Rocchera. Passati i ruderi della Rocchera vecchia ed il Ponte degli Alpini, si sale sul versante opposto a Canto di Sotto. Un breve tratto di asfalto porta a Carbuta; dopo un vicolo con archivolto, si torna nel bosco sbucando sulla stradina di Ca' de Raimondi, poco sotto l'area picnic di San Rocco di Carbuta.
I Ciappi sono grandi lastre di calcare del Finale, con incisioni rupestri di varie epoche. Dalla località Castello di Orco, il percorso sale subito in zona rupestre al Ciappo delle Conche e quindi percorre l'altopiano, diretto al Ciappo dei Ceci. Poco oltre si svolta a destra in discesa, incontrando il Ciappo Pianarella, molto più piccolo dei precedenti. Passata una vallecola, si passa alla base delle falesie di Monte Cucco e presso l'anfiteatro del Cavernone, per tornare alla partenza.
COLLEGAMENTI - Da località Sanguineto si sale la valletta tra i Bric Spaventaggi e Pianarella, fino al bivio vicino al Ciappo dei Ceci (1,3km, 220+, 0h50'). Da Orco Chiesa, dietro al cimitero e poi a destra, si scende nell'alta val Cornei per risalire in direzione di San Lorenzino; poco sotto la sommità si prosegue dritti per scendere a Castello (1,5km, 35+ 120-, 0h25').
Si arriva alla partenza del percorso seguendo la stradina che da Feglino si inoltra nel fondovalle del torrente Aquila. A pochi metri dalla partenza si trova subito un bivio e si prende a destra seguendo dall'alto il corso del rio Mornera ed attraversando alcuni rii minori. La salita si fa più decisa in direzione della Croce del Savio, dove si incontra la sterrata prossima al crinale. Si intercetta il percorso “Terre Alte” e lo si lascia dopo poco, per salire a zig-zag verso la chiesetta di San Giacomo ed i vicini prati. Dalla Colla di San Giacomo si ridiscende alla partenza su strada sterrata.
Poco oltre il Municipio in località Borghi, il percorso intercetta una bella mulattiera che passa per le case di Campei e si collega al poggio panoramico dove sorge la Chiesa di San Giorgio. Si scende nella valle incontrando un antico ponte per risalire alla Cappella di San Calogero, a Cà du Monte ed alla piazzetta della Chiesa di San Filippo. Da qui in poi si va nel bosco, con un sentiero inizialmente pianeggiante che poi prende quota diventando strada sterrata. Giunti al bivio per le Rocche Gianche si inizia a scendere e, con un ultimo tratto di asfalto, si torna alla partenza.
Dalla strada di fondovalle, il sentiero sale passando accanto ad un pilone votivo ed arriva alle case di Bassi inferiore. A Meirone si attraversa la strada e si raggiunge la caratteristica borgata Rocca e quindi il crocevia della Cappelletta di Portio. Si scende arrivando in valle Ponci a Cà du Puncin, presso il ponte romano “dell'Acqua” e si risale la valle fino a Colla di Magnone. Per asfalto si arriva alla chiesa del SS.Salvatore, dove si può fare una deviazione per vedere la borgata di Magnone, ed a Santa Libera; si prosegue sulla strada fino a intercettare il sentiero che fa da scorciatoia portando alla Chiesa di Portio. Da qui, un po' per sentieri e un po' per stradine, si torna alla strada di fondovalle presso Cà de Bo.
Percorso molto articolato tra salite e discese, ideale per chi corre. Sopra a Piazza Costituzione si prende una stradina campestre che porta a Boragni Santo Giacomo, dove inizia una bella mulattiera tra gli ulivi. Con tratti di strada sterrata, si aggira la Cima della Brona e si sale per sentiero alla piccola croce di vetta di Monte Grosso. Dalla vicina area picnic una deviazione porta ad una zona umida e all'anticima sud-est, e ritorna. Scesi in valle Varicella, si svolta a sinistra e si giunge al crocevia “incrocio Oliveto”. Si scende in valle Bottassano e si risale a Bardino vecchio e da qui ai ruderi medioevali del Castello dei Folchi. Di nuovo all'incrocio Oliveto, si prosegue tornata Tovo attraversando la borgata Poggio.
SCORCIATOIE - Il percorso può essere diviso in due dall'incrocio Oliveto. Anello di Tovo: 10km inclusa la deviazione, 530+ 530-, 4h 30'. Anello di Bardino vecchio: 3,7km, 240+ 240-, 1h 50'
Il tratto della Via del Ferro in Comune di Tovo San Giacomo permette di fare una facile passeggiata nel verde, evitando la strada provinciale. Il percorso parte presso la farmacia di Tovo (o dalla soprastante piazza del Municipio, percorrendo i vicoli del centro); si incontra subito l'antico Mulino della Bringhiera e, su stradina asfaltata che corre lungo il torrente, si arriva in località Terra Molino dopo essere passati sotto a un tratto di canale irriguo pensile. Da qui si può salire alla strada che porta a Bardino nuovo (via Crescia) e al Museo dell'orologio da torre. La via del Ferro in realtà prosegue in Comune di Magliolo, dove diventa un percorso escursionisico; il tracciato portava infatti alla frazione Isallo dove si trovava una ferriera. I mulattieri portavano il minerale di ferro proveniente dall'Isola d'Elba, ed i rottami di ferro, dalla spiaggia di Pietra Ligure fino ad Isallo: la ferriera è stata attiva dal 1730 circa al 1860.
Da via dei Partigiani poco dopo l'acquedotto, il percorso sale a destra su crinale panoramico, poi torna su strada sterrata fino al tornante a quota 770m. Qui su sentiero arriva alle spalle di una rocca e piega a sinistra; svolta a destra sul Terre Alte fino ad un'alta roccia, ne sale il fianco e prosegue come traccia nel bosco, poi pista forestale, fino all'Alta Via. Scollinato il Giogo, alla prima curva torna sentiero; ai successivi bivi si va in discesa a sinistra, sinistra e poi destra, ritrovando il Terre Alte fino al bivio per Cascina Porro. All'ultimo incrocio dritto per ripida discesa che termina su sterrata, riportando alla partenza.
Da Losano si sale lungo la strada tagliafuoco; superato Monte Marini, si restringe e diventa pianeggiante. Passato un rio, si lascia la strada per Boissano deviando a destra per un ripido sentiero che giunge a una sella: da qui, svoltando decisamente a sinistra, si prosegue in leggera discesa fino a San Pietrino. La Chiesa fu costruita intorno al 1830 con le donazioni degli emigrati di Boissano perché, a causa di dissidi con Toirano, gli abitanti di Boissano non potevano salire all'Abbazia di San Pietro. Proseguendo in piano oltre la chiesa si arriva sul pianoro erboso in località Ca' dei Prati.
Nei pressi della cappella di Sant'Anna a Dari si origina l'antica via del sale diretta all'Abbazia di San Pietro ai Monti. Uscendo dagli oliveti il sentiero si fa subito ripido, a tratti con fondo in ciottolato, fino ad incontrare il percorso "Terre Alte" ed il pianoro erboso in località Ca' dei Prati, che termina a strapiombo sulla valle del Vero. Ripresa la mulattiera, una pietra con croce in ferro ("prea du gallu") richiama l'episodio biblico in cui San Pietro rinnega Gesù prima del canto del gallo: la tradizione infatti narra che in questi luoghi Pietro si fermò fuggendo da Antiochia. L'ultima parte del percorso prende quota con una serie di piccoli tornanti ed arriva in prossimità della vecchia teleferica, proprio sotto all'Abbazia di San Pietro ai Monti, fondata dai Monaci Benedettini prima dell'anno 1000 in questo incredibile punto panoramico.
Il percorso ricalca un'antica via di collegamento tra il mare e l'Alta Val Bormida, che nel primo tratto seguiva il torrente Varatella. Dal tornante sulla strada in località Martinetto (vi era un edificio per la forgiatura del ferro, demolito nel dopoguerra), il sentiero oltrepassa il rudere cinquecentesco di una cartiera ed attraversa il torrente sull'antico Ponte del Sergente. Si ritrova la strada asfaltata al Salto del Lupo, nome legato al racconto di un lupo che, inseguito dagli abitanti, superò la gola rocciosa con un balzo. Si imbocca quindi il tracciato della Via della Valle, in un ambiente selvaggio tra boschi e ruscelli. Nell'ultima parte la mulattiera guadagna quota con alcuni tornanti ed arriva ad uno spiazzo nel bosco (loc. Vaccarini), dove si prende il sentiero di destra, che tra la fitta vegetazione arriva nei pressi del Giogo di Toirano.
Dalla piazza della farmacia si sale in località Crosa; la strada asfaltata diventa sterrata e prosegue guadagnando quota fino alla conca prativa di Pianfieno. La traccia di sentiero esce dal prato e sale in faggeta, dove a un bivio si svolta a sinistra per fare tappa sui prati di Catalano. Incontrata l'Alta Via dei Monti Liguri, la si segue a destra fino a un incrocio, dove si devia su pista forestale raggiungendo un boschetto di betulle. Al successivo incrocio si prende il "Sentiero dei Cinque" e si ritrova l'Alta Via poco sotto la vetta del Monte Carmo.
Da Piazza della Chiesa, oltrepassato il Castello, si prende una sterrata che punta verso la montagna e svolta a destra raggiungendo località Valdoia; da qui si sale ripidamente a Casa Cormore. Dietro la cascina si prende la pista forestale di destra, che si inoltra nella Foresta dell'Acquetta; dopo il bivio per Lago Rotondo (Bandia), si prosegue in faggeta passando la conca di Prato Cuneo e si arriva sull'Alta Via dei Monti Liguri. Svoltando ancora a destra, si prende la variante dell'Alta Via che porta alla vetta del Bric Agnellino.
Dal Santuario di Nostra Signora delle Grazie la strada porta alle Cascine di Camporosso e quindi alla Rocca del Lupo e alla Bassa della Spagnola. Da qui porre attenzione al sentiero che si stacca a destra dalla pista sterrata ed arriva in uno spiazzo nel bosco dove, su due grandi faggi, sono raffigurati il Sole e la Luna. Lasciando a destra il Bric Barozzo con i ruderi dell'omonima cascina, si prende la salita prossima allo spartiacque che scavalca il Bric Bedò e ridiscende alla Fonte della Greppia presso la Casa Forestale della Barbottina. Proseguendo sulla pista lato mare si arriva al Colle del Melogno.
Dalla Cappella di San Matteo a Riini di Valle si segue la pista sterrata che costeggia il rio Ritanino e poi prende quota fino alla fonte Nicampi. Dopo poco, la strada svolta repentinamente a sinistra portandosi presso il crinale e attraversando il Passo degli Abeti, con scorci panoramici. Attraverso i Campi di Casarion si arriva alla vetta del Monte Spinarda con croce in legno. Si scende sul lato opposto e, presso Cascina Buscaglia, si svolta a sinistra per la fonte del Barbon. Al bivio di Costa della Sella svoltare ancora a sinistra per scendere più vicino al punto di partenza presso il rio Castagna.
Il percorso compie un largo giro per guadagnare quota fino alla località Crocetta, poi segue per un tratto un ramo dell'Anello delle Fonti Bauda fino al bivio di Monte Merlo. Sempre per piste sterrate si arriva al bivio in località Piazza dei Tre Venti, dove si svolta a destra. Sorpassato il bivio per Osiglia, prestare attenzione alla traccia di sentiero che, staccandosi dalla pista sterrata, riporta sullo spartiacque e lo segue fino ad intercettare la strada presso la cima del Monte Settepani.
Il percorso inizia al Borgo di Osiglia; dopo una brevissima deviazione all'antica fonte del Barbè (XIII sec.), si prende la pista sterrata che sale decisa a destra, diretta a Case dell'Oca. Ai successivi bivi proseguire sempre in salita finchè il tracciato spiana: qui si ignora la ripida salita per la Rocca dei Francesi, per aggirare la testa della valle del rio Melogno, che forma una cascata. In località La Multa si trova una stazione floristica di Rododendro, isolata rispetto alla restante area di distribuzione. Poco dopo si sbuca su una larga sterrata, dove si svolta a sinistra. Infine prestare attenzione alla traccia di sentiero che, staccandosi dalla pista sterrata, porta sullo spartiacque e lo segue fino ad intercettare la strada presso la cima del Monte Settepani.
Da località Barberis si imbocca la stradina per Orticeti, seguendo al bivio il ramo di destra. Subito dietro alle case parte il bel sentiero che sale in località Vigna e porta alla Colla della Baltera; un attimo prima di sbucare sulla strada asfaltata, si svolta a sinistra in salita, costeggiando una recinzione. Nei pressi di un'antenna (bivio per Bric della Croce) si prosegue dritto a mezzacosta fino ad incontrare una larga sterrata (bivio Tecchio vecchio): ignorare la salita per la cima del Ronco di Maglio (Sentiero delle 100 foglie) e prendere a sinistra fino al successivo bivio, dove si inizia a scendere. La strada diventa presto asfaltata, passa Case Levratti e torna alla partenza.
Opere in attuazione dell'Accordo di programma "Sentieri del Finalese" - PSR 2014-2020 GAL "Valli Savonesi" - mis.19.2 bando 7.05.30-31-32 vers.2
Soggetto capofila: Comune di Finale Ligure - Area Tecnica - RUP: Ing. Cristiano Casaccia
Indagine geologica preliminare: Dott. Geol. Gianpiero Alberelli
Progettazione e direzione lavori: Dott. Arch. Cristina Roggeri - collab. Dott. Arch. Mirko Lanteri e Dott. Arch. Giulia Bernardinello
GPS, iscrizione alla REL, grafica e web: Agr. Dott. Francesca Magillo www.serinus.it - ©Tutte le fotografie possono essere utilizzate esclusivamente dal Comune di Finale Ligure nell'ambito del progetto "Opere in attuazione dell'Accordo di programma Sentieri del Finalese"
Pagina realizzata a ottobre 2024